Caritas Parrocchiale San Michele Arcangelo – Santarcangelo Di Romagna

Le persone incontrate

Nel corso del 2016 si sono rivolte a noi 182 famiglie, contro le 223 del 2015: 84 italiane (80 nel 2015), 50 marocchine (59 nel 2015), 13 albanesi (18 nel 2015), meno numerose le altre nazionalità: europee, africane, sudamericane.

I nuclei familiari più numerosi son quelli marocchini, seguiti dagli italiani e in misura minore, dagli albanesi; come lo scorso anno, 31 casi riguardano persone che vivono sole, 16 delle quali superano i 75 anni (dati questi pressoché invariati).

Nonostante la diminuzione numerica dei nuclei familiari assistiti, aumenta la consegna dei pacchi alimentari passando da 1.040 nel 2015 a 1.401 nel 2016, a dimostrazione del fatto che le famiglie sono in situazioni sempre più critiche, soprattutto quelle italiane, e si rivolgono a noi sempre con più frequenza. L’aumento dei pacchi viveri stupisce ulteriormente, se si considera che, dalla scorsa estate, con l’inaugurazione dell’Emporio Solidale, diverse famiglie (circa una trentina), hanno optato per la spesa presso questa struttura, rinunciando al pacco alimentare mensilmente consegnato dalla nostra Caritas.

Nei confronti degli stranieri, soprattutto marocchini, notiamo il fenomeno diffuso del “passaparola”: questo porta periodicamente a nuovi utenti, che vanno a sostituire chi torna in patria o trasloca per problemi abitativi o di lavoro. Chi resta sul nostro territorio, difficilmente abbandona il nostro piccolo aiuto alimentare mensile, per necessità o forse anche per un’abitudine, fatichiamo ad interrompere queste relazioni anche perché, purtroppo, non riscontriamo miglioramenti economici.

Complessivamente sono stati spesi: 12.980 euro per acquisto di alimenti; 2.440 euro per contributo affitti, utenze, assicurazioni, spese mediche; 745 euro per comprare latte e pannolini per neonati, 2.635 euro per spese legate a momenti di festa (festa dell’immigrato, della solidarietà…), mezzi e carburante.

Il tema della salute

Una realtà parrocchiale attenta e vivace quale quella santarcangiolese non dimentica anziani, ammalati, disabili, anche se li raggiunge principalmente attraverso le tante associazioni che la fede dei parrocchiani ha suscitato.

Partiamo innanzitutto dalla grande attenzione e dal vivo coinvolgimento che ha espresso negli anni Don Giancarlo del Bianco, parroco fino a giugno 2016: costante nel ricordarci dall’altare di non dimenticare nella preghiera i tanti malati della parrocchia – che ben conosceva, visitando le famiglie in occasione soprattutto delle benedizioni, – ci ha trasmesso l’importanza di ogni esistenza segnata dalla malattia e la necessità di farcene in qualche modo carico. Per loro l’11 febbraio si celebra la Festa del Malato con una Messa particolare, presieduta da quanti, disabili e malati, ne facciano richiesta.

Diversamente, la partecipazione alla Messa domenicale, per chi ha gravi problemi di salute, risulta piuttosto problematica e delegata alle famiglie o a gruppi parrocchiali di servizio, che devono però fare sempre i conti con le poche forze (volontari spesso non giovanissimi) e la scarsità di mezzi idonei al trasporto. Questi i gruppi principalmente coinvolti:

I ministri dell’Eucaristia: in parrocchia sono una cinquantina ed ogni settimana visitano gli ammalati a loro destinati per distribuire l’Eucarestia, scambiare due parole quando possibile e dare un segno di vicinanza anche alle famiglie coinvolte. I ministri ci raccontano che le situazioni di malattia presenti sul territorio sono molto numerose, ma gestite abbastanza bene tra risorse familiari, sostegno dell’Ausl e assunzione di badanti straniere.

Gruppo di servizio: da anni vengono seguite circa 20 persone con problemi di salute, organizzando eventi ricreativi quali: cena di capodanno, Epifania, festa di carnevale e altri momenti conviviali, una vacanza insieme in estate, momenti di preghiera e/o di liturgia penitenziale. A volte vengono coinvolte le famiglie, in altri casi no, proprio per dare loro un momento di sollievo, come nell’attesissimo “campeggio” estivo in montagna. Bisogna dire che le persone seguite (adulti tra i 40 e 60 anni) sono da anni gli stessi ed il gruppo stenta a rinnovarsi. Tra le persone seguite, un paio attraversano anche difficoltà economiche.

Unitalsi: la sezione di Santarcangelo, oltre ad attivarsi in occasione dei pellegrinaggi a Lourdes, è attiva presso il nostro ospedale per momenti di preghiera (soprattutto in occasione della festa del Malato l’11 febbraio), ma anche per far compagnia ai malati o assisterli al momento dei pasti, se non vi è vicinanza di parenti o amici. Ora sembra che il regolamento interno dell’ospedale non consenta loro di aiutare i malati nei pasti, ma si attivano ugualmente per far loro compagnia. Quando il malato è indigente sono in contatto con la Caritas per il cambio degli indumenti.

Ass. Beato Simone e Taxi Amico: con i loro mezzi attrezzati, i volontari accompagnano principalmente anziani e disabili negli ospedali per visite ed esami ma, secondo gli impegni, anche in chiesa, al cimitero, a far spesa. Il servizio è su prenotazione e richiede un’offerta libera (per coprire le inevitabili spese dei mezzi), ma del tutto gratuito quando il richiedente è in difficoltà. Taxi Amico collabora anche con il comune per la consegna a domicilio di pasti caldi e con le altre associazione della parrocchia che ne fanno richiesta, in primis proprio la Caritas che può così consegnare a domicilio il pacco alimentare mensile a chi non riesce a ritirarlo personalmente.

Associazione L’incontro: organizza gratuitamente, 2 volte a settimana, corsi di vario genere per una decina di disabili psichici, tra i 35 e 65 anni, laboratori manuali, musica ecc., tenuti da esperti e finanziati con fondi pubblici; hanno riscontrato solo un caso con difficoltà economiche, oltre che psichiche.

Il gruppo di Volontari vincenziani: si incontra con una certa regolarità ed offre assistenza soprattutto presso l’ospedale, dove sono presenti malati privi di una rete parentale di sostegno.

La casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII: la Casa Famiglia è una comunità residenziale che richiama in tutto e per tutto una famiglia naturale. Essa è ubicata in un’abitazione di proprietà della parrocchia, messa a disposizione, in comodato gratuito, dell’Associazione sin dal 1974. Il fondamento della casa famiglia sono le due figure di riferimento, paterna e materna, che scelgono di condividere la propria vita in modo stabile, continuativo, con le persone provenienti dalle situazioni di disagio più diverse. Attualmente vi abitano Valerio e Donatella con i loro figli, due ragazze disabili gravi, una mamma con la propria figlia. Oltre alle persone accolte in questi venti anni e l’impegno nel Gruppo di Servizio e nella vita parrocchiale, Valerio e Donatella hanno dato vita a due Centri Socio riabilitativi diurni per persone adulte con disabilità ed una palestra di Danza e Sport senza barriere.

I gruppi scout: soprattutto in prossimità del Natale, organizzano festicciole ed animazione presso le locali case di riposo.

Catechesi e problemi di salute

Fortunatamente non sono molti i ragazzi disabili all’interno dei gruppi di catechesi. Non esistono veri e propri catechisti di sostegno, ma educatori di riferimento che li seguono con attenzione soprattutto durante uscite e campeggi. Si parla di problematiche non gravissime, ma il grado di integrazione è buono ed i catechisti si prodigano per superare tutte le barriere, da quelle fisiche, che costituivano un grosso problema prima dell’apertura del nuovo centro parrocchiale (attrezzatissimo…), a quelle legate alle problematiche delle varie disabilità, scegliendo tecniche di insegnamento alla portata di tutti.

Una cosa bellissima, a cui assistiamo ogni domenica alla Messa “dei bambini”, è che, tra il folto gruppo di chierichetti, spicca quest’anno un entusiasta ragazzino in sedia a rotelle.

Gruppo famiglie

In parrocchia è attivo un gruppo famiglie che si incontra mensilmente nel periodo invernale per confrontarsi e discutere, alla luce della Parola e dei documenti della Chiesa, su tematiche legate principalmente alla spiritualità nella coppia e in famiglia, ma anche su tematiche sociali. Il gruppo è formato da famiglie tra i 40 e i 50 anni circa, con bimbi e ragazzi di tutte le età, alcune di esse legate anche da stretti vincoli di amicizia. Si entra nel gruppo spesso grazie al passaparola, ma non ha e non ha mai avuto al suo interno famiglie direttamente coinvolte da gravi problematiche di salute.

Proprio da questo gruppo però, è scaturita l’Associazione Mantello di San Martino che, con iniziative di animazione culturale e mercatini, propone periodicamente raccolte fondi devolute principalmente alla Caritas parrocchiale, per ricordare nella quotidianità l’importanza di condividere con chi è nel bisogno.

Le iniziative di carità

Come Caritas parrocchiale svolgiamo le seguenti attività, il cui fine è sì l’aiuto immediato a quanti in difficoltà si rivolgono a noi, ma anche testimonianza di condivisione, attenzione verso l’altro, promozione di stili di vita sobri, educazione alla fraternità:

  • distribuzione bi-settimanale di vestiario e attrezzature per l’infanzia;
  • ascolto e registrazione delle situazioni di disagio;
  • distribuzione mensile o dietro necessità di generi alimentari;
  • distribuzione di pannolini e latte su segnalazione dei Servizi sociali e del Centro per le famiglie;
  • pagamento di utenze, trasporti, spese mediche e altri contributi in casi di particolare bisogno;
  • incontro tra domanda e offerta di lavoro, pratiche per inserimento nel Fondo per il Lavoro;
  • animazione di incontri sui temi della carità presso i bambini/ragazzi del catechismo, dietro richiesta dei catechisti;
  • momenti di raccolta fondi come il mercatino dell’usato in occasione della Fiera di San Martino e le collette alimentari (2 volte all’anno), per raccogliere alimenti e sensibilizzare la cittadinanza;
  • partecipazione all’annuale Festa della Solidarietà (è un’iniziativa del Comune che celebra e promuove i valori dell’inclusione e della solidarietà attraverso iniziative di vario tipo, coinvolgendo tutte le associazioni che sul territorio operano nel sociale);
  • organizzazione della Festa delle Culture (già Festa dell’Immigrato), che in gennaio propone un momento di spiritualità e di festa per la comunità santarcangiolese e le famiglie immigrate.

Completamente assenti, per il momento, iniziative di animazione periodica a favore degli anziani, così come un centro educativo/doposcuola per bambini. La mancanza di spazi idonei a tali scopi fino allo scorso anno, ha certamente contribuito alla creazione di questi “vuoti”; sarà forse il recentissimo centro parrocchiale, con molteplici spazi ed attrezzature, a favorire la nascita di iniziative in queste direzioni?

Certo è che con l’arrivo del nuovo parroco (Don Andrea Turchini) circa sei mesi fa è iniziato un profondo progetto di revisione di tutti gli aspetti di questa fecondissima, sfaccettata ma anche complessa realtà parrocchiale, teso ad una maggiore collaborazione tra i vari gruppi, oltre ad obiettivi pastorali di ben ampio respiro.

Gli interventi nel periodo 2014-2016

  2016 2015 2014
Intervento Persone Interventi Persone Interventi Persone Interventi
Ascolto 182 1.433 223 1.119 237 1.097
Viveri 175 1.401 205 1.040 194 926
Alimenti e prodotti per neonati 8 18 6 6 23 61
Indumenti 0 0 0 0 4 4
Sussidi Economici 9 € 3.185 17 € 3.990 20 € 3.013
Totale 374 2.852 451 2.165 478 2.088