Centro di Solidarietà

Il Centro di Solidarietà (CDS) è un’associazione di volontariato costituitasi a Rimini nel 1985. Nasce da un gruppo di amici che hanno iniziato ad aiutare persone che cercavano lavoro, mettendo in gioco tutti quelli che erano i loro rapporti per facilitarli nella ricerca. Compito primario è favorire l’occupazione aiutando le persone a porsi in modo efficace nella ricerca del lavoro. Le attività del Centro sono diverse: colloqui di conoscenza, aiuto alla compilazione del curriculum, orientamento, segnalazione di opportunità di lavoro, preparazione all’eventuale colloquio di selezione. I colloqui sono effettuati da dirigenti o ex dirigenti di azienda, imprenditori, operatori commerciali. Grazie al rapporto con le realtà aziendali del proprio territorio è in grado di raccogliere opportunità lavorative aggiornate cui indirizzare le persone in cerca di occupazione.

Sempre più spesso le persone che incontriamo provengono da lunghi periodi di disoccupazione e vivono uno stato di solitudine e marginalità accentuate, faticano a cogliere spunti e indicazioni per rimettersi in moto, ed hanno bisogno di un accompagnamento ulteriore per rientrare nel mondo del lavoro. Anche per fare fronte a ciò, da alcuni anni collaboriamo con la Caritas Diocesana al progetto Fondo per il Lavoro della Diocesi di Rimini. Presso il CDS vengono effettuati parte dei colloqui delle persone che vogliono accedere al progetto, contestualmente, giriamo le offerte di lavoro che ci pervengono dalle aziende ai referenti del Fondo per la segnalazione di profili di persone iscritte al Fondo stesso.

Siamo un’associazione di volontariato, tutti i nostri servizi sono gratuiti ed offerti ai nostri associati.

Nel corso dell’anno 2016 le persone accolte dal Centro sono state 363 di queste 176 erano donne e 187 uomini. Nel 2015 le persone accolte sono state 440 di cui 204 donne e 236 uomini, mentre nel 2014 avevamo accolto 370 persone di cui 156 donne e 214 uomini. Si tratta principalmente di italiani. Gli utenti stranieri accolti sono principalmente nord-africani ed europei dell’est.

Delle 363 persone incontrate nel 2016, 8 erano artigiani, 94 operai, 15 provenivano dal settore edile, 65 erano del settore commercio, 74 del settore alberghiero, 65 da settori impiegatizi, gli altri 42 o non avevano mai lavorato (neo diplomati/laureati o madri di famiglia che per la prima volta si affacciavano al mondo del lavoro) o provenivano da settori non facilmente catalogabili.

La fascia d’età più numerosa di persone che abbiamo incontrato è quella degli over 50 per gli uomini e quella tra i 40 e 50 per le donne. Nell’arco dell’anno 21 disabili si sono rivolti al nostro Centro. Per i disabili, e per gli appartenenti a categorie di svantaggio in genere, è sicuramente più difficile trovare un lavoro. Le Cooperative sono le realtà lavorative che assorbono il maggior numero di disabili, subito dopo vengono le aziende che devono assolvere l’obbligo della legge 68/99.

Gran parte delle persone che si sono rivolte ai nostri sportelli hanno perso il lavoro a causa della crisi: riduzione del personale o licenziamento per chiusura attività. Numerose anche le persone che non si sono viste riconfermare gli incarichi a tempo determinato per lo stesso motivo.

Le persone che provengono da esperienze di lavoro con professionalità medio-alta (operai specializzati o impiegati di medio-alto livello) cercano, tendenzialmente, di reinserirsi nello stesso settore, chi invece possiede una professionalità generica, sin da subito si offre per le più diverse mansioni. Quando i tempi di disoccupazione si prolungano anche le persone con profili più qualificati danno disponibilità per impieghi di più bassa professionalità. Abbiamo riscontrato una alta disponibilità ad adattarsi, da parte di quasi tutti gli utenti c’è una grande disponibilità ad aggiornarsi o riqualificarsi e un grande interesse a frequentare corsi di formazione e tirocini (specie da chi esce in settori fermi per crisi). Sempre più frequentemente riscontriamo una nuova forma di disagio, che è quella di non riuscire a mantenere il posto di lavoro. Le motivazioni più frequenti sono il lungo periodo di disoccupazione o le difficoltà che si riscontrano nell’apprendere nuove procedure, specie per persone non più giovani e che devono cambiare completamente area lavorativa.

Nell’anno 2016 sono state raccolte 161 richieste di lavoro da aziende, nel 2015 le richieste di lavoro sono state 144 e nel 2014 sono state 138. Sono state inviate a colloquio 340 persone nel 2016, 404 nel 2014 e 465 nel 2014. Gli assunti sono stati 41 nel 2016, 47 nel 2015 e 54 Nel 2014.

Le aree di assunzione sono prevalentemente quella impiegatizia, operaia e settore turistico/ristorazione. La tipologia di contratto più usata è quella a tempo determinato.

Le persone assunte sono state 42:

  • 18 appartengono a categorie di svantaggio riconosciute dal regolamento CE 800/2008,
  • 3 sono state le persone disabili assunte,
  • 11 over 50,
  • 5 segnalati dallo Sportello sociale del Comune di Rimini,
  • 5 assunti attraverso il Fondo per il Lavoro della Diocesi.