Prefazione

 

“A chi trova se stesso nel proprio coraggio
A chi nasce ogni giorno e comincia il suo viaggio
A chi lotta da sempre e sopporta il dolore
Qui nessuno è diverso, nessuno è migliore
A chi ha perso tutto e riparte da zero, perché niente finisce quando vivi davvero
A chi resta da solo abbracciato al silenzio
A chi dona l’amore che ha dentro
Per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta
Per quanto sembri incoerente e testarda, se cadi ti aspetta
E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta
Che sia benedetta”

di Amara e S.Mineo, cantata da Fiorella Mannoia

 

Che questo Rapporto sia un inno alla vita, al riconoscimento che ciascuno di noi è un essere umano che merita di essere amato, ascoltato, incoraggiato e preso per mano nel momento in cui cade, per camminare insieme e non lasciarlo solo.

Arrivato alla sua XIII edizione, il Rapporto 2016 mette in luce quanti e quali siano le povertà che colpiscono il nostro territorio riminese. All’interno non raccoglie solo i dati della Caritas diocesana che, con il suo Osservatorio ne cura l’edizione, ma accoglie e confronta tutte le altre realtà locali per darne una lettura il più possibile completa e reale della attuale situazione. Pubblicato in due versioni: sintetica su cartaceo e integrale su www.caritas.rimini.it.

Il 2016 è stato un anno che resterà nella storia italiana per l’avvicendarsi di tanti accadimenti: i ripetuti terremoti nel Centro Italia, i continui sbarchi dei profughi, la caduta del Governo, solo per citarne alcuni. Una situazione nazionale sempre più instabile e in continuo mutamento, dove ancora la crisi economica non sembra smettere di esercitare i suoi effetti, che vede gente costretta ad abbandonare la propria terra e a spostarsi per cercare lavoro, pace e una nuova vita.

Questo contesto così turbolento ha inevitabilmente avuto ripercussioni a livello locale e coloro che sono impegnati ogni giorno nella lotta alla povertà hanno, nel corso di questi ultimi anni, incontrato nuovi volti, nuove situazioni di disagio, per le quali si è dovuto pensare a progetti innovativi per offrire risposte più adeguate.

Il Rapporto mette in evidenza come i nuovi progetti siano tutti stati elaborati insieme a una rete di soggetti che, sinergicamente, si sono uniti per contrastare le situazioni di povertà, quali:

  • Fondo per il Lavoro: per far fronte alle tante drammatiche situazioni di disoccupazione;
  • #EmporioRimini: per offrire alle famiglie indigenti la possibilità di fare la spesa in modo gratuito con una variegata scelta di prodotti, in uno spazio dignitoso e accogliente, gestito da persone competenti;
  • Parrocchie accoglienti: per favorire l’integrazione dei profughi e richiedenti asilo in comunità che si sono messe in gioco e in discussione aprendo le porte delle proprie realtà.

I dati mostrano una situazione in continuo mutamento rispetto agli anni passati: se da un lato persistono situazioni di persone e famiglie rimaste “intrappolate” nella povertà dal momento in cui è scoppiata la crisi economica, dall’altro si incontrano nuovi volti caduti in povertà per gli effetti della crisi stessa ancora in corso. Tra questi colpiscono: le storie di italiani sopra i 50 anni che hanno perso il lavoro e non riescono più a reinserirsi nel mondo occupazionale; le famiglie di immigrati residenti da oltre vent’anni sul nostro territorio che non sanno come affrontare la propria quotidianità; i giovani profughi che hanno ricevuto il Permesso di Soggiorno, ma non sanno dove andare; le famiglie che avevano investito comprando casa e ora si ritrovano senza sapere dove andare in quanto questa è stata messa all’asta; i pensionati malati e soli che non riescono con il proprio reddito ad arrivare a fine mese.

All’interno del Rapporto è stata inserita anche un’interessante ricerca svolta su 160 famiglie residenti sul territorio che vivono in situazione di disagio economico e nelle quali sono presenti familiari con problemi di salute. Scopo della ricerca è stato indagare sulle situazioni di queste famiglie, per conoscere se queste si sentissero sufficientemente supportate dai servizi e dalle realtà locali e se vivessero in situazioni di isolamento. I risultati meritano di essere letti con attenzione e di pensare a politiche e a progetti nuovi che prevedano un maggior coinvolgimento da parte di tutta la cittadinanza.

Di fronte a tutte queste situazioni di povertà gli operatori e i volontari della Caritas diocesana hanno innanzitutto cercato di non agire da soli, ma di mettersi in continuo dialogo e relazione con tutte le realtà esistenti sul territorio locale, regionale e nazionale. I continui incontri e corsi di formazione, hanno fatto sì che le risposte offerte alle persone in situazione di disagio siano sempre più personalizzate e in sinergia con altri enti.

Si è inoltre svolto un continuo lavoro di sensibilizzazione e di responsabilizzazione nei confronti delle nuove generazioni, attraverso percorsi formativi nelle scuole e nelle parrocchie al fine di incentivare, fin dalla tenera età, azioni di accoglienza, solidarietà e attenzione nei confronti del prossimo.

Azioni dedicate anche al resto della cittadinanza attraverso iniziative di tipo pubblico svolte in collaborazione con altri enti (conferenza sul tema del lavoro, festa del miele fatto dagli immigrati, spettacolo teatrale a favore dei figli dei carcerati, raccolte alimentari presso supermercati, mostra dei “Presepi dal mondo”…), oltre a ripetuti interventi su giornali locali, trasmissioni televisive e radiofoniche. Tutto questo perché i poveri, troppo spesso sono il frutto di una società distratta e poco accogliente, che non sa perdonare e dare fiducia al prossimo; la stessa società che però, se motivata, sa offrire aiuti di grande generosità e solidarietà, così come si è visto nelle risposte agli appelli per l’emergenza freddo, per il terremoto, per l’accoglienza di bambini in attesa di essere operati al cuore.

L’augurio è che la lettura di queste pagine provochi indignazione per le situazione di povertà e stimoli ulteriori azioni di solidarietà e accoglienza nei confronti di ciascun essere umano, affinché davvero la vita sia, per tutti, benedetta.

 

Isabella Mancino

Resp. Osservatorio delle povertà e delle risorse
Caritas diocesana Rimini