Housing first
“La Casa che Cambia” è il progetto di Housing first gestito dall’Associazione Papa Giovanni XXIII in compartecipazione con il Comune di Rimini; nato nell’ottobre del 2014, vede concludersi a dicembre 2016 il suo periodo di sperimentazione.
La finalità centrale del progetto è offrire la possibilità ai senza dimora, stanziali sul territorio di Rimini, di reintegrarsi nel tessuto sociale attraverso l’inserimento in abitazioni autonome che consentano loro di riacquistare lo status di cittadini responsabili. Il progetto mira a capovolgere il classico modello “a gradini” di reinserimento sociale, in cui la casa non viene più vista come obbiettivo finale ma come punto di partenza. “La Casa che Cambia” ha fatto parte in questi due anni e mezzo del network “Housing first Italia”, creato e gestito da Fio.PSD, con lo scopo di mettere in collegamento tra loro tutti i progetti presenti sul territorio italiano ispirati a questo nuovo modello. L’appartenenza al network ha garantito una formazione ed un monitoraggio costante, fornendo anche la possibilità di un confronto con altri soggetti del privato sociale su temi e problematiche sia teoriche che pratiche.
>Le persone attualmente inserite sono 9: 6 uomini e 3 donne; 7 italiani e 2 stranieri.
Sono tutti portatori di problematiche multiple e complesse e hanno alle spalle lunghi percorsi di vita in strada; tutti sono stanziali da diversi anni sul territorio riminese e conosciuti dalle associazioni e dagli enti operanti nell’ambito della povertà estrema.
I progetti individuali vengono co-costruiti dai beneficiari e dall’équipe al fine di creare nuovi e più efficaci percorsi che portino al raggiungimento dell’autonomia, al reinserimento nel tessuto sociale. L’équipe è composta da diverse figure professionali (operatori, volontari, psicologo, psichiatra, ass.sociale, amministrativi, avvocato, etc) al fine da attivare su ogni specifico caso le figure più competenti e dare risposta a bisogni differenti.
I beneficiari del progetto sono seguiti da operatori che svolgono un’azione di accompagnamento, tutoraggio e sostegno costante e continuo la cui frequenza varia a seconda delle necessità e dei bisogni dei singoli.
Nella fase iniziale del progetto sono emerse difficoltà nel reperimento degli immobili sul mercato privato, sia per gli alti costi degli affitti di mono e bilocali, sia per la diffidenza dei proprietari verso gli inquilini. Superate queste prime difficoltà, tutti i proprietari si sono resi disponibili a prorogare i contratti di locazione e la quasi totalità degli inquilini sono riusciti a stringere relazioni positive e di buon vicinato nel quartiere; in alcuni casi gli stessi inquilini si sono dimostrati d’aiuto per i vicini di appartamento.
Il prossimo triennio prevede un rinnovo del progetto nel quale si prospettano anche delle coabitazioni, al fine di dare risposta a bisogni ed esigenze portati alla luce in questo primo periodo.