Capanna di Betlemme

La Capanna di Betlemme è una struttura di prima accoglienza per senza dimora dell’Associazione Papa Giovanni XXIII ormai da qualche tempo collocata in viale Dardanelli a Rimini.

La struttura é nata nel 1987 ed accoglie circa 35/40 persone ogni notte tra uomini e donne. L’idea fondante è quella di porre al centro la persona ed i suoi bisogni, rispondendo sia alle esigenze primarie sia a quelle più complesse centralità della persona grazie all’opera degli operatori e dei volontari che quotidianamente condividono le proprie giornate con gli ospiti della casa la struttura. Negli anni al fine di rispondere al meglio alle esigenze delle persone incontrate sono nati nuovi progetti ed ampliate le azioni di intervento.

Accoglienza serale e monitoraggio

L’accoglienza viene fatta ogni sera dalle 19.00 alle 20.00 nelle zone antistanti alla stazione ferroviaria. Dopo un breve colloquio con gli operatori al fine di valutare le varie situazioni le persone sono accompagnate in struttura. Ognuno ha la possibilità di usufruire di un pasto caldo, un posto letto, un servizio docce e di un momento di ascolto. Tutti hanno la possibilità di essere accolti, l’unica regola che viene posta è quella di non aver consumato alcool o essere sotto l’effetto di droghe. L’accesso può anche avvenire in seguito a segnalazioni provenienti dalla polizia, dalla questura, dal l’ospedale o dagli stessi cittadini di Rimini. La struttura inoltre ha contatti con le altre associazioni rimininesi operanti nel campo della marginalità ed è in rete con altre strutture dell’Associazione Papa Giovanni XXIII.

Unità di strada Una volta a settimana in orario serale un gruppo di volontari si reca nei luoghi del disagio ad incontrare le persone che dormono in sistemazioni di fortuna offrendo loro coperte e thè caldo. Quest’azione di mappatura dei luoghi del disagio serve per creare una relazione con tutti coloro che per vari motivazioni sfuggono ai circuiti dell’accoglienza.

 

Nel progetto della Capanna sono presenti diverse realtà:

Struttura di prima accoglienza

La Capanna di Betlemme vera e propria, in cui si fanno accoglienze nuove ogni sera, 365 giorni all’anno. Qui vivono 3/4 volontari e vengono accolte ogni sera circa 20 persone.

Accanto a questa vi è la pronta accoglienza femminile nella quale quest’anno hanno vissuto 2/3 volontarie insieme a 6/8 donne; qui, a parte in casi veramente eccezionali, le accoglienze sono brevi e cambiano praticamente ogni sera.

Accoglienza a lungo termine

  • La “famiglia” della Capanna. In questa struttura vivono persone che non hanno possibilità di un rinserimento, perchè non hanno famiglia o una rete di sostegno e hanno bisogno di trovare un luogo stabile e dei riferimenti chiari e continuativi.
  • Gli “appartamenti” della Capanna. Per alcune persone accolte alla Capanna è impossibile pensare ad un reinserimento in tempi brevi (3-4 mesi) all’esterno. I motivi sono molteplici: una salute molto precaria, l’età avanzata, evidenti disturbi psichici e comportamentali. L’accoglienza diventa più lunga (dai 6 mesi ai due anni, al tempo indeterminato) e richiede una presa in carico più complessa e strutturata. L’ambiente garantisce una maggiore stabilità e un clima familiare nelle relazioni, negli spazi condivisi e nella routine della quotidianità. In questa struttura vivono circa 3/4 volontari e circa 8/9 accolti.

Centro delle attività diurne

È l’ambito educativo diurno del progetto.

L’obiettivo è realizzare una realtà stimolante e dinamica rispetto al lavoro, ma protettiva e accogliente nelle relazioni, un ambiente nel quale sia possibile trovare una ricca rete relazionale, un’assistenza psico- educativa e un rapporto flessibile tra le regole e l’autonomia personale: le condizioni terapeutiche per riacquistare autostima, fiducia e l’identità perduta nell’emarginazione della strada. In concreto il Centro ha una struttura simile all’ambiente di lavoro, ma vi si svolgono diverse tra loro, da ricreative a occupazionali.

Nel 2016 la “Capanna di Betlemme” ha dovuto affrontare lavori di miglioria e ristrutturazione, che, nel mese di giugno e nel periodo autunnale, hanno visto la struttura costretta a chiudere ed a ridurre le accoglienze per alcuni giorni. Questo può sicuramente aver inciso sui numeri delle accoglienze e sul numero delle differenti persone che, nell’arco dell’anno, sono transitate per periodi piu o meno lunghi presso la casa diaccoglienza; il numero delle persone accolte e delle notti di accoglienza è minore dei due anni precedenti.

Persone accolte nel 2016 per mese e sesso

Nel 2016 la Capanna ha accolto 735 persone diverse, 629 uomini e 106 donne. Le accoglienze serali totali sono state 16.648 di cui 14.125 uomini e 2.523 donne. In media ogni sera vengono accolte 15 persone tra uomini e donne, ma quelle che attendono l’arrivo dei volontari spesso sono di più. Nei periodi più freddi si cerca di trovare una sistemazione a tutti, ciò è reso possibile grazie alla collaborazioni di privati (albergatori) che mettono a disposizione in maniera totalmente gratuita posti letto.

Presenze (notti) nel 2016 per mese e sesso

Il numero delle accoglienze aumenta nei mesi di marzo, aprile e maggio quando la riviera romagnola diventa la meta di uomini e donne in cerca di lavoro per la stagione estiva. Proprio in questi mesi le persone incontrate in stazione dai volontari arrivano ad essere 20/23.

Il mese di agosto è il mese nel quale si registra una diminuzione delle accoglienze, sia perchè chi non ha nei mesi precedenti trovato lavoro si è spostato in altre zone, sia perchè le alte temperature vedono in aumento i senza dimora che dormono in alloggi di fortuna.

Le persone incontrate in stazione ed accolte per la notte, vengono accompagnate in struttura da operatori e volontari, dove li attende un pasto caldo e la possibilità di usufruire dei servizi doccia e guardaroba. La mattina seguente, dopo la colazione, lasciano la struttura in maniera autonoma. Inizialmente vengono accolti per 4 notti consecutive, rinnovabili a seconda della situazione personale e della disponibilità della struttura. Ognuno può essere accolto più volte durante l’anno, dando però precedenza alle persone nuove e a coloro che vessano situazioni di particolare disagio.

Persone accolte nel 2016 per provenienza geografica

Anche quest’anno le persone incontrate provengono da più di 40 paesi differenti con una maggioranza di italiani (32%), rumeni (28%) e marocchini (12%).

L’età media delle persone incontrate si mantiene stabile a 42 anni come nel 2015; negli ultimi anni è aumentata tra le persone incontrate la fascia degli over 45 e over 55 .

Gli italiani oltre ad avere un età più avanzata, sono spesso soli o separati, molti hanno perso l’impiego con l’arrivo della crisi economica e non sono più riusciti a reinserirsi nel mercato del lavoro.

Tra gli stranieri l’età media è più bassa e aumenta il numero degli sposati; nella maggioranza dei casi però le famiglie sono rimaste nei paesi di origine.

I problemi di salute delle persone incontrate

Nella popolazione senza dimora le problematiche di salute presenti sono varie ed eterogenee tra esse alcune hanno però un incidenza maggiore: vi sono coloro che presentano problemi legati a decorsi post-operatori, persone affette da disturbi psichici o da problemi di dipendenza da sostanze o portatori di patologie croniche, alta è anche l’incidenza di problemi odontoiatrici.

Nel 2016 la spesa sanitaria della Capanna di Betlemme ammonta a 2.000 euro, circa 150/200 euro al mese impiegati per l’acquisto di farmaci ed il pagamento del ticket sanitario. Circa il 60% delle persone accolte infatti soffre di malattie croniche quali: diabete, malattie cardiovascolari, renali, asma, epilessia, etc, che necessitano di assunzione costante e prolungata di medicinali. Dove possibile svolgendo un azione di facilitazione e tutoraggio si cerca di regolarizzare la posizione di queste persone presso il SSN, altrimenti vengono aiutati nell’acquisto dei farmaci. Per la risoluzione di problematiche odontoiatriche ci si è avvalsi sia per un consulto e sia per interventi (3 o 4) di un dentista che collabora con la struttura.

Sempre nell’arco dell’anno sono state accolte 17 persone provenienti da dimissioni ospedaliere dalla medicina d’urgenza e 15 da reparti specialistici, arrivate in seguito a segnalazioni del servizio ospedaliero; altre 15 si sono presentate in maniera autonoma durante l’accoglienza muniti di referti medici. La permanenza in struttura in questi casi viene prolungata fino al miglioramento delle condizioni di salute. Viene fornita assistenza grazie anche all’aiuto di un medico volontario a cui ci si rivolge per consigli ed indicazioni.

Le persone affette da problemi psichici accolte quest’anno sono state 30 di cui 9 in carico a servizi di Salute Mentale (della provincia di Rimini e non solo). In questi casi viene rivolta un attenzione particolare all’assunzione della terapia farmacologica, ove vi sia un piano terapeutico in atto, ed ai bisogni particolari di cui queste persone si fanno portatrici.

Il 40% delle persone incontrate presenta un problema di dipendenza da sostanze e alcool. Il consumo di alcolici nella popolazione senza dimora è comune ed ha un forte valore aggregativo. 12 sono state le persone che nel 2016 hanno intrapreso percorsi di cura presso il Centro Alcologico e il Ser.T: sono state accompagnate e sostenute nel percorso o in parte di esso anche dagli operatori e dai volontari.

Sono proprio i percorsi di reinserimento a medio e lungo termine quelli dove le problematiche della salute assumono un ruolo significativo; al di là del disagio abitativo emerge come i senza dimora siano portatori di problematiche complesse che riguardano appunto la sfera della salute ma anche quelle della relazionalità e del disagio psico-sociale.

Persone accolte nel 2016 per mese
dalla Capanna di Betlemme e dalla Caritas Diocesana

Rispetto alle accoglienze svolte da Capanna di Betlemme e Caritas diocesana si riscontra che entrambe ospitano ogni mese circa un centinaio di persone, mentre il numero delle notti varia perché la Capanna al suo interno ha anche degli appartamenti dove le persone dormono per periodi più lunghi. Entrambe registrano un calo ad agosto, mentre il calo di novembre della Capanna è dovuto a lavori di ristrutturazione di alcune stanze.

Presenze (notti) accolte nel 2016 per mese
dalla Capanna di Betlemme e dalla Caritas Diocesana